Autore: Warsan Shire
Scrittrice e poetessa, Warsan Shire ha pubblicato le raccolte di poesie Teaching My Mother How to Give Birth e Her Blue Body.
Nata in Kenya da famiglia somala fuggita dalla guerra civile, quando aveva appena un anno la sua famiglia si è trasferita a Londra. Il suo primo libro di poesie, del 2011, Teaching my mother how to give birth (Insegnando a mia madre come partorire) colpì l’interesse della cantante e attrice Beyoncé, che le chiese di scrivere alcune poesie per il suo videoclip Lemonade.
Da allora la carriera di Warsan Shire, che vive a Los Angeles, è in forte ascesa, e nel marzo di quest’anno è uscito il suo libro più corposo, Benedetta la figlia cresciuta da una voce nella testa, raccolta di versi degli ultimi dieci anni in cui le elettrizzanti poesie di Shire hanno la risonanza dei classici.
Ispirata dalla sua vita e dalle sue origini, come anche dalla cultura pop e dall’attualità, Shire canta la dignità, riscattandola, delle vite di immigrati, madri e figlie, donne nere e ragazze adolescenti. E se le sue poesie spesso sono forti, affrontando temi come la nostalgia dei rifugiati, la violenza della guerra e la mutilazione dei genitali femminili, la sua scrittura resta incredibilmente seducente.
Ma questa raccolta è anche l’espressione di delicati problemi personali di Warsan Shire, come un disturbo ossessivo-compulsivo e dei disturbi dell’alimentazione, temi che entrano, crudamente eppure trasfigurati, nelle sue poesie, tanto che si può dire che uno dei temi centrali della raccolta sia quello di un’adolescente che, grazie alle terapie e alla poesia, diventa donna.
“La poesia”, dice senza giri di parole Shire, “mi ha salvato la vita”, e la dote più significativa del suo libro è quello di generare empatia, qualcosa che sembra mancare nel nostro tempo.