Editore: Chiarelettere
Collana: Reverse
Anno edizione: 2022 (prima edizione)
Uscita: 13 settembre 2022
Pagine: 128p. Brossura
Questo libro è il risultato dell’opera collettiva di un gruppo di ex lavoratori della televisione populista.
Per la prima volta il racconto dall’interno di come funziona la manipolazione dell’informazione.
Questo libro è il racconto e la testimonianza in presa diretta di un insider della tv populista
che ha lavorato per un anno in una trasmissione di un’importante emittente privata italiana. La
narrazione è costruita a partire dalla sua esperienza diretta in redazione ma non solo. Negli ultimi
mesi, infatti, l’autore è diventato il riferimento di numerosi lavoratori e lavoratrici della tv populista
che hanno deciso di rendere note le loro storie. Le pagine che leggerete sono dunque il risultato di un
lavoro collettivo. Questo è il primo libro che racconta dall’interno la manipolazione dell’informazione
trasformata in spettacolo.
“Avrei voluto alzarmi e girare i tacchi, invece rimasi lì, per un anno intero, a lavorare in un programma populista di un’importante tv privata, guadagnando tre volte e mezza quel che piglia un metalmeccanico, ma con la faccia vergognosamente schiacciata in un grande mare di merda.”
Un viaggio esclusivo nel cuore del populismo mediatico che macina record di ascolti, tra notizie artificiosamente gonfiate, piazze ammaestrate a dovere, campagne anti immigrati e claque razziste.
L’autore, che ha chiesto di restare anonimo, conduce per la prima volta il lettore in un sottobosco popolato da personaggi senza scrupoli, cronisti ormai disillusi o in eterno conflitto con la propria coscienza, a partire dalla sua esperienza personale e attraverso le testimonianze off the record di ex colleghi.
Come si prepara un servizio contro il reddito di cittadinanza al Sud? Come si “allestiscono” le piazze per gonfiare l’audience? Come si alimenta la rabbia del pubblico durante l’emergenza Covid? Alla voce narrante di questo libro tocca scoprirlo fin da subito, suo malgrado e spesso dovendo metterci la faccia.
Il racconto del mondo viene distorto in base al messaggio che si vuole trasmettere. La realtà – adeguatamente trasformata in uno spettacolo grottesco – è data in pasto a un pubblico spesso frustrato, assetato di odio e sempre più vorace di schiamazzi, litigi e luoghi comuni. Il diverso diventa automaticamente una minaccia e uno stereotipo: lo zingaro che ruba, il nero che non vuole lavorare o che toglie il lavoro agli italiani, ma anche l’italiano stesso – meglio se del Sud – che campa con il
reddito di cittadinanza, sulle spalle dei cittadini onesti.
Pagina dopo pagina, in un racconto a tratti anche esilarante, l’autore ci conduce nelle viscere di un meccanismo mediatico perfettamente rodato e funzionante, che nessuno ha mai raccontato dall’interno. Fino a oggi.
La Recensione video
È tutto vero quello che leggete sui giornali, i servizi che vedete, il modo di farvelo vedere? No, non sempre il giornalista – purtroppo – può dire la verità (a volte vorrebbe ma non può). Ora che ci sono le elezioni e vedete tante trasmissioni, forse è il caso di pensarci un attimo.
Vi consigliamo quindi “Caccia al nero” di Chiarelettere
Le citazioni di Caccia al Nero
“Uno dice: fa il giornalista, lavora in tv … tutto sommato suona bene, mica ti viene da pensare che c’è sotto qualcosa di brutto.” (AA.VV., Caccia al nero)
Tag: Giornalismo | Televisione
“Credevo che il giornalismo fosse una parte importante della mia vita – e lo credo tuttora -, ma avevo smesso di idealizzarlo già all’indomani del nostro primo appuntamento.” (AA.VV., Caccia al nero)
Tag: Giornalismo
“Perché mentire, quando puoi selezionare le verità che ti piacciono di più?” (AA.VV., Caccia al nero)
“Quelli che parlano lentamente li scarti subito. Scarti anche quelli che tendono ad aprire mille parentesi, o che parlano il politichese e cose del genere. È tutta gente che non va bene. Devono saper esprimere un concetto chiaro, preciso, senza andare troppo in profondità nelle cose. È il popolo, no? Il popolo dice pane al pane e vino al vino, senza fronzoli, come direbbe mia nonna. È questo che ci piace.” (AA.VV., Caccia al nero)
Tag: Popolo
« Più strillano e più ci piacciono. Loro sono contenti e noi facciamo un po’ di spettacolo. È un meccanismo piuttosto semplice, ti pare? »
Il meccanismo era effettivamente molto semplice. Si basava sul presupposto che la realtà potesse venire sezionata e ricomposta senza mai smettere di essere reale. (AA.VV., Caccia al nero)
Tag: Realtà
“Ero davanti a un libro aperto, ma dentro quel libro c’ero anch’io.” (AA.VV., Caccia al nero)
Tag: Libro
“Eravamo tornati a essere divisivi, nonostante la pandemia, ed era questa l’unica cosa davvero importante.” (AA.VV., Caccia al nero)
“Capivano che ero lì per sputtanarli tutti, uno per uno, perché gli facevo pena. Mi osservavano dall’alto in basso, con la superiorità di chi sa di essere a posto con sé stesso. Ero io quello che stava strisciando, non loro.” (AA.VV., Caccia al nero)
Tag: Superiorità | Pena