Captain America: Brave New World – Senza infamia e senza lode

Captain America: Brave New World è un film del 2025 diretto da Julius Onah, con Anthony Mackie, Danny Ramirez, Shira Haas, Xosha Roquemore, Carl Lumbly, Giancarlo Esposito, Liv Tyler, Tim Blake Nelson, Harrison Ford, Rosa Salazar.

C’era molta curiosità mista a scetticismo da parte dei fan nell’attendere il nuovo film di Captain America con protagonista Sam Wilson, erede designato dallo stesso Steve Rogers. Ci si chiedeva se fosse possibile immaginare un altro Captain America al di fuori dell’acclamato Chris Evans. La travagliata produzione di “Captain America: Brave New World” aveva aumentato in maniera non indifferente i dubbi sulla scelta compiuta dalla Marvel. C’era però altrettanta attesa di vedere la new entry Harrison Ford nei panni dell’ex Generale Ross al posto del compianto William Hurt. Infine erano alte le aspettative fin dal primissimo teaser su come sarebbe stato introdotto il personaggio di Hulk Rosso.

“Captain America: Brave New World” per molti versi era un film destinato alla stroncatura dei critici cinematografici e al flop commerciale. Avrete già letto tanti giudizi, opinioni e recensioni sul film, da rendere quasi superflua la mia. Così, mi limiterò a condividere con voi alcune riflessioni dopo aver visto il film.

Iniziamo innanzitutto dicendo che sarebbe sbagliato paragonare il Captain America di Chris Evans con quello interpretato da Anthony Mackie. Il secondo ha raccolto coraggiosamente lo scudo, sapendo che il suo Captain America avrebbe seguito un percorso diverso rispetto al primo. Sam Wilson è un uomo ed in quanto tale è imperfetto sia sul piano caratteriale che fisico. La Marvel ha deciso di voltare pagina, modificando lo status dell’eroe perfetto incarnato da Chris Evans, virando su un protagonista più “fallibile”, che dovrà cadere, sbagliare, ferirsi quasi mortalmente. Captain America non è più un simbolo indistruttibile di supereroe, ma un combattente che dovrà accendere la speranza nell’intero popolo americano.

Anthony Mackie ha fatto sua questa nuova filosofia portando sulla scena una versione di Captain America complessivamente dignitosa. È un buon inizio, anche se il personaggio presenta delle incertezze e dei passaggi a vuoto principalmente per colpa di una sceneggiatura decisamente pasticciata.

Il regista e gli sceneggiatori di “Captain America: Brave New World” hanno dimostrato di non avere le idee chiare su quale dovesse essere concretamente la mission narrativa di questa nuova era. Il risultato è un intreccio che sbanda parecchie volte, causando un modesto coinvolgimento e uno scarso intrattenimento.

L’esordio di Harrison Ford nel mondo Marvel si può definire complessivamente sufficiente, nonostante, anche in questo caso, una scrittura del suo personaggio piuttosto abbozzata, prevedibile e poco incisiva. L’Hulk Rosso si è rivelato essere il classico caso di “tanto rumore per nulla”; magistralmente utilizzato come un efficace punto di forza nella campagna marketing. Ma al netto di questo, l’Hulk Rosso ha aggiunto poco o nulla alla riuscita del film.

La presenza di Giancarlo Esposito nel ruolo di Sidewinder, capo dei Serpenti, è stato sostanzialmente impalpabile, come se putare su un attore veramente formidabile e amato come lui, fosse stato l’ennesimo tentativo di fuorviare il pubblico, nel tentativo di coprire le gravi criticità soprattutto di sceneggiatura.

Il vero cattivo di “Captain America: Brave New World” è uscito da un passato che si pensava sepolto, lasciando presagire, se ben sfruttato, di poter regalare in futuro una buona sponda narrativa.

In conclusione “Captain America: Brave New World” è una pellicola senza infamia e senza lode, a cui si può concedere tranquillamente un paio ore del proprio tempo. Ma si spera che sia veramente soltanto il primo passo di un nuovo Mondo da migliorare e modificare, così da renderlo all’altezza della leggenda de vero Captain America.

SINOSSI

L’ex Generale Thaddeus “Thunderbolt” Ross (Harrison Ford) è diventato presidente degli Stati Uniti con una campagna elettorale all’insegna dell’unità del Paese e con la sua collaborazione con il nuovo Capitan America, che sembra migliorare di giorno in giorno. Dopo una missione completata con successo contro i Mercenari dei Serpenti, Sam Wilson viene infatti invitato alla Casa Bianca, accompagnato dal nuovo Falcon, Joaquin Torres, e dal Capitan America dimenticato della Guerra di Corea, vittima per decenni di esperimenti governativi: Isaiah Bradley (Carl Lumbly). Ma l’incontro, anziché essere un momento di unità e conciliazione, sarà l’inizio di una crisi internazionale molto pericolosa.

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