Folle, divertente, fumettoso… e senza sceneggiatura

“Deadpool & Wolverine” è un film del 2024 diretto da Shawn Levy con la sceneggiatura di Wendy Molyneux, Lizzie Molyneux, Shawn Levy, Rhett Reese, Ryan Reynolds, Zeb Wells e Paul Wernick.

Gli interpreti sono: Ryan Reynolds, Hugh Jackman, Emma Corrin, Morena Baccarin, Rob Delaney, Karan Soni, Leslie Uggams, Matthew Macfadyen, Shioli Kutsuna, Dafne Keen, Brianna Hildebrand, Jennifer Garner, Tyler Mane, Kelly Hu, Ray Park, Randal Reeder, Aaron Stanford, Stefan Kapicic, Lewis Tan, Wunmi Mosaku.

Nelle ultime ore il web è stato sommerso da migliaia di recensioni, quasi tutte positive, sull’atteso film “Deadpool & Wolverine”; nelle quali si manifestano principalmente entusiasmo ed incredulità di fronte ai tantissimi camei disseminati per tutta la durata del film.

Il “Gesù Cristo” della Marvel, ovvero Deadpool, assieme a Wolverine, “L’x-men” più iconico di tutti, tanto da avere il compito di tentare di resuscitare il comatoso multiverso Marvel, dopo i deludenti film degli ultimi anni.

Se i numeri di esordio verranno confermati, nel prossimo week-end il film si porterà ai vertici di tutte le produzioni Disney, innalzando la coppia Reynolds-Jackman come salvatrice del cinema mondiale; esattamente un anno dopo Barbie ed Oppenheimer.

Inutile sforzarsi nel trovare nel film una chiave narrativa, delle risposte esaurienti o delle soluzioni innovative all’ormai intricatissimo Universo Marvel. Perché “Deadpool & Wolverine” va visto, gustato come un divertente, irriverente, gigantesco revival cinematografico di quello che è stato il mondo dei supereroi della Fox prima dell’acquisizione da parte di Disney.

La “risurrezione” di Wolverine è stata accettata da Hugh Jackman, avendo avuto la certezza che la conclusione del bellissimo “Logan” non venisse in alcun modo intaccata dalla collaborazione con Deadpool.

Come hanno scritto quotati critici prima di me, l’innesco narrativo per giustificare la nascita della nuova ed esplosiva coppia, non solo è debole, ma anche forzato, contradittorio. La linea temporale, il multiverso nelle mani degli sceneggiatori di Deadpool, è diventato terreno fertile per spassosi, irriverenti e caustici monologhi di Reynolds, l’unico eroe in grado di poter dissacrare ed evidenziare gli errori commessi in questi anni dalla Marvel.

Fin dal prologo, in cui vediamo Deadpool nelle vesti di “profanatore di tombe” e poi coinvolto in sanguinario scontro con gli agenti della TVA, lo spettatore può intuire quale sia la “cifra” del film e gli obiettivi che vuole raggiungere. “Deadpool & Wolverine” è il trionfo del politicamente scorretto, dello splatter gratuito e violento, l’inizio di un’amicizia cementata da dialoghi serrati e scontri all’ultimo sangue tra due eroi antitetici, ma allo stesso tempo complementari.

Il “mondo “di Deadpool, quello da salvare, è in realtà quello della Fox, ormai piombata nel vuoto cinematografico da moltissimi anni. Deadpool, dopo essere stato rifiutato dagli Avengers, è caduto in depressione. È ovviamente una “depressione” sui generis, ma quando si troverà a salvare la sua “famiglia”, per la prima volta, il linguacciuto mercenario comprenderà il vero significato della parola “eroe”.

Il Wolverine trovato da Deadpool, invece, è un eroe stanco, ubriaco, afflitto dai sensi di colpa, riluttante a qualsiasi missione di salvataggio. Ma ancora una volta, va sottolineato come lo spettatore non debba in alcun modo cercare una logica e una coerenza narrativa in una storia concepita unicamente per divertire e stupire, potendo contare, tra l’altro, su dei grandissimi super camei.

Lo spettatore “accetti” l’assenza di una sceneggiatura degna di tal nome e si butti in questa storia in modalità “nostalgia ed amarcord”.

“Deadpool & Wolverine” non hanno dei cattivi da sconfiggere, sebbene formalmente, se proprio volessimo trovarne, questi siano due: Mister Paradox e Cassandra Nova – entrambi inconsistenti e privi di qualsiasi appeal. I due eroi, semmai, dovranno chiudere i conti coi rispettivi passati, comprendendo l’importanza di fare squadra mettendo da parte egoismi e personalità narcisistiche.

In conclusione “Deadpool & Wolverine” è probabilmente il film che mancava a tutti gli amanti dei fumetti Marvel. Una pellicola in grado di dar vita ad una formidabile e riuscitissima coppia di supereroi, ma purtroppo non sufficiente a invertire la spirale negativa degli ultimi anni di produzioni mediocri.

SINOSSI

Le vicende di Deadpool si volgono sei anni dopo il secondo capitolo. Dopo aver fallito l’ingresso negli Avengers, Wade Wilson (Ryan Reynolds) ha abbandonato la tuta da mercenario e conduce una vita tranquilla, passando da un piccolo lavoro all’altro, senza riuscire davvero a trovare la sua strada. Tutto cambia il giorno in cui un alto funzionario della Time Variance Authority (o TVA), organizzazione che si occupa di monitorare le varie linee temporali, si presenta offrendogli una missione degna di lui; a condizione, però, di veder il suo mondo distrutto, assieme a tutti coloro che ama. Wade rifiuta categoricamente e decide così di indossare ancora una volta il costume di Deadpool per salvare il suo universo. Per portare a termine il suo compito, dovrà convincere Wolverine (Hugh Jackman) a unirsi a lui e sventare assieme la minaccia.

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