Final Destination Bloodlines – Formula vincente non si cambia

“Final Destination Bloodlines” è un film del 2025 diretto da Zack Lipovsky e Adam Stein, sceneggiatura di Guy Busick e Lori Evans Taylor, con Kaitlyn Santa Juana, Teo Briones, Richard Harmon, Owen Joyner, Anna Lore.

Con Final Destination: Bloodlines si torna nel mondo della saga horror dove la Morte è la vera protagonista. Questo nuovo episodio si distingue dai precedenti perché, per la prima volta, non seguiamo i superstiti di un disastro, ma i discendenti di chi la Morte era riuscita a fregarla.

Una premessa molto interessante, che però si sviluppa sulle righe di una sceneggiatura piuttosto debole e a tratti forzata. Alcuni passaggi risultano poco credibili e la narrazione appare costruita più per rispettare il meccanismo del franchise che per offrire qualcosa di davvero innovativo.

Nonostante questo, il film resta fedele alla struttura classica della saga: incidenti spettacolari, morti crudeli, momenti al limite del tragicomico. Chi ha amato i primi film ritroverà quel mix di tensione e ironia nera che ha reso celebre la serie. Ma per tutti coloro che si approcciano per la prima volta al franchise, la pellicola potrebbe risultare ripetitiva, prevedibile e poco coinvolgente.

Il cast svolge il proprio compito in modo dignitoso, senza spiccare particolarmente. Kaitlyn Santa Juana, nei panni della protagonista, tiene bene la scena, ma manca del carisma necessario per bucare lo schermo. A spiccare, in realtà, come sempre, è l’ingegno con cui la Morte orchestra ogni sua nuova “fatalità”.

Personalmente, ho apprezzato i primi due capitoli della saga, dove la tensione era genuina e le idee più fresche. Con il tempo, però, la serie è diventata prevedibile, portata avanti più per motivi commerciali che per un’autentica vena creativa. “Bloodlines” non fa eccezione: intrattiene solo se si accettano le sue debolezze e se si è già affezionati alla formula classica.

In conclusione, questo sesto episodio potrebbe soddisfare i fan più fedeli, ma lascerà perlopiù indifferenti i neofiti. Resta comunque un’ulteriore conferma del messaggio centrale del franchise: non si può sfuggire alla Morte, e soprattutto, non la si può ingannare.

SINOSSI

Stefani è una studentessa universitaria tormentata da incubi ricorrenti. Nei suoi sogni, sempre più angoscianti, rivive il crollo di una torre negli anni Sessanta. Quando la paura diventa insostenibile, Stefani decide di tornare a casa, convinta che solo sua nonna Iris possa aiutarla. La donna, infatti, cinquant’anni prima aveva avuto una premonizione proprio su quel disastro e, riuscendo a salvare alcune persone, aveva ingannato la Morte. Ma da quel momento, qualcosa si è spezzato. La famiglia che ne è derivata – e che non avrebbe dovuto esistere – sembra ora condannata. Quando anche Stefani inizia ad avere visioni della morte dei suoi familiari, capisce di essere dentro una sequenza inarrestabile, che soltanto lei potrebbe riuscire a spezzare.

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