RECENSIONE
La scrittrice tedesca Brigitte Reimann è stata una delle voci più importanti della letteratura del novecento, più precisamente dei decenni del dopoguerra e della “Guerra fredda”. Insegnante, giornalista e scrittrice, quattro matrimoni, numerosi amanti, impegnata politicamente, claudicante per la poliomielite che l’aveva colpita da bambina, morta a soli trentanove anni a causa di un cancro, è considerata una delle autrici classiche più influenti del secolo scorso.
Il romanzo, intitolato “Fratelli”, edito da Neri Pozza, per la prima volta nella sua versione integrale, è senza dubbio la sua opera più famosa e più iconica. Nel 1961, il testo era stato censurato dalla famigerata Stasi (organizzazione di sicurezza e spionaggio della Repubblica Democratica Tedesca) e pubblicato solo in forma parziale nel 1989, l’anno della caduta del “Muro” e del crollo dell’Unione Sovietica. La sua recentissima riscoperta, nel 2022, ha offerto un’occasione preziosa per approfondire la poetica di Reimann e la complessa realtà della Germania divisa.
“Fratelli” narra la storia di Elisabeth e Uli, due fratelli cresciuti nella Germania Est che si ritrovano a confrontarsi con le disillusioni e le divisioni della loro generazione. Elisabeth, giovane pittrice, è combattuta tra l’amore per il fratello e la fedeltà alla Repubblica Democratica. Uli, invece, desidera fuggire a Ovest in cerca di libertà e opportunità. La tensione tra i due si intensifica durante una drammatica Pasqua del 1961, quando Uli annuncia finalmente la sua imminente fuga.
Lo stile di Reimann è caratterizzato da una scrittura intensa e poetica, capace di cogliere le sfumature emotive dei personaggi e di restituire la complessità del loro vissuto e delle profonde contraddizioni che agitano la società nella quale sono completamente immersi. La narrazione si avvale di frequenti flashback e digressioni, creando così una struttura narrativa fluida e ricca di emozionanti suggestioni.
“Fratelli” affronta una serie di temi di grande rilevanza storica e letteraria. Tra tutti spicca quello della divisione della Germania. Il romanzo, infatti, offre un vivido e portentoso ritratto della vita nella DDR durante tutti gli anni ’60, mostrando le contraddizioni e le oppressioni del regime socialista. La fuga di Uli rappresenta il desiderio di libertà di un’intera generazione, costretta a vivere in un paese privo di opportunità e libertà.
Un altro tema fondamentale dell’opera di Brigitte Reimann è il rapporto tra fratelli. Il legame tra Elisabeth e Uli è al centro dell’intero romanzo. La loro relazione è segnata da un affetto viscerale, ma anche da incomprensioni e aspri conflitti. La scelta di Uli di fuggire a Ovest mette alla prova il loro amore fraterno e li costringe a riconsiderare i loro valori e le loro priorità.
Anche il ruolo della donna nella Germania Est è uno degli argomenti che maggiormente emergono dal testo. “Fratelli”, infatti, esplora le sfide e le contraddizioni che le donne dovevano affrontare nel dopoguerra e soprattutto sotto l’influenza di governi totalitari. Elisabeth, pur essendo una donna indipendente e emancipata, si scontra con le continue discriminazioni e le forti limitazioni imposte dal regime.
In conclusione, “Fratelli” è un romanzo di grande valore storico e letterario. La sua riscoperta arricchisce il panorama della letteratura tedesca del dopoguerra e offre una nuova prospettiva sulla vita nella Germania Est. Il romanzo di Brigitte Reimann ricorda e sottolinea ancora una volta l’importanza della libertà e del coraggio di lottare per essa; valori universali che ancora oggi, purtroppo, sembrano essere fortemente in crisi.
Titolo: Fratelli
Autore: Brigitte Reimann
Traduttore: Monica Pesetti
Editore: Neri Pozza
Collana: Bloom Anno edizione: 2024
In commercio dal: 1 marzo 2024
Pagine: 192 p., Brossura
Brigitte Reimann è una scrittrice tedesca. Appartiene alla stessa generazione di Christa Wolf, cui fu legata da profonda amicizia (testimoniata anche dal carteggio pubblicato nel volume Un’amicizia in lettere 1964/1973). Tra le opere più importanti ricordiamo le raccolte di racconti La donna alla berlina, Arrivo alla quotidianità, Fratelli, la cui stesura inizia nel 1960, dopo che suo fratello passa all’Ovest. Il romanzo vedrà la luce tre anni più tardi, dopo il passaggio della censura, quando ormai il Muro di Berlino divide i due mondi. Fondamentale il romanzo Franziska Linkerhand e ancora Non rimpiango nulla. Diario 1955-1963 e Tutto sa di partenza. Diario 1964-1970. Insegnante, giornalista e scrittrice, quattro matrimoni, molti amanti, politicamente impegnata, claudicante per la poliomielite avuta da bambina, morta a soli 39 anni a causa di un cancro, è considerata un classico e tradotta in tutte le maggiori lingue europee.