Giurato numero 2 – Chi è senza peccato, scagli la prima pietra

“Giurato Numero 2” è un film del 2024 diretto da Clint Eastwood, scritto da Jonathan Abrams, con Nicholas Hoult, Leslie Bibb, J.K. Simmons, Zoey Deutch, Toni Collette, Kiefer Sutherland, Gabriel Basso, Chris Messina, Amy Aquino, Cedric Yarbrough, Drew Scheid, Adrienne C. Moore, Hedy Nasser, Jason Coviello, Francesca Eastwood.

La giustizia umana è tutto tranne che infallibile. Abbiamo imparato che anche i sistemi giudiziari codificati dagli uomini, per quanto mossi dalla volontà di garantire a tutti un giusto processo, possono produrre effetti drammatici e ingiusti.

Negli Stati Uniti, più che mai, la diversificazione tra etica e legalità è particolarmente accentuata, sotto le spinte di pregiudizi razziali, sociali ed economici. Gli errori del sistema giudiziario americano sono all’ordine del giorno e il cinema li ha mostrati ed evidenziati attraverso film molto famosi.

Ma se la Giustizia umana è spesso cieca, sorda e volutamente ingiusta, il senso di colpa può essere una micidiale e logorante legge del contrappasso nella coscienza del colpevole. Non si può sfuggire dalla propria coscienza, il senso di colpa divora dall’interno, soprattutto se il diretto interessato è una persona perbene; magari un bravo marito, un prossimo padre.

“Giurato numero 2” è allo stesso tempo un legal thriller quanto una cinica e spietata accusa al fallace e contradditorio sistema legale americano; un’amara presa di coscienza di quanto l’anima della società americana abbia perso di vista i valori fondanti del bene comune, a vantaggio del proprio egoismo e tornaconto personale.

Clint Eastwood aggiunge un ulteriore tassello alla sua leggendaria carriera, mettendo in scena un racconto crudo, realistico, avvolgente, angosciante, cupo come è inevitabile che sia una battaglia interiore vissuta da una persona sull’orlo del precipizio emotivo; consapevole di come il proprio ambito e sognato futuro si stia per sgretolare.

Nicholas Hoult si cala magistralmente nei panni del protagonista, Justin Kemp, il suo volto, i suoi occhi e la postura cambiano, si consumano, si deformano sotto il peso insopportabile di una colpa da cui non riesce a sottrarsi. Kemp ha avuto dalla vita una seconda possibilità, riuscendo a costruirsi una bella famiglia. Ma tutto ciò può essere barattato con un errore giudiziario che rovinerà la vita di un innocente? 

Kemp cerca in tutti i modi di far cambiare idea agli altri giurati, prevenuti sull’accusato, visti i suoi precedenti, facendo valere il principio cardine del processo penale americano: la colpevolezza oltre ogni ragionevole dubbio.

La doppia morale del film è chiara, ben definita e messa in scena con il consueto efficace ed essenziale stile eastwoodiano. L’intreccio narrativo scorre con buon ritmo, senza mai sbandare o perdersi in inutili/noiose digressioni, alternando la ricostruzione della scena del delitto alla battaglia verbale ed etica tra i giurati sulla certezza dell’accusa; che successivamente colpirà anche il pubblico ministero (un’ottima Toni Collette), obbligandola a una profonda autocritica professionale, oltre che umana.

“Giurato numero due” interroga il pubblico sul significato più profondo della parola giustizia, che dovrebbe essere scevra da qualsiasi tipo di pregiudizio ed interesse personale. Una giustizia giusta deve perseguire sempre e comunque i colpevoli oppure far finta di nulla quando ci si accorge di essere di fronte ad un clamoroso errore? Clint Eastwood sferza e scuote la coscienza dello spettatore con interrogativi e dubbi che si susseguono durante tutto il film, fino all’ultima scena.

“Giurato numero due” dividerà il pubblico tra giustizialisti e garantisti, ma entrambi gli schieramenti converranno sul fatto che, oltre alla vittima del delitto, anche la giustizia umana appare quanto meno moribonda.

In conclusione “Giurato Numero 2” è un classico, solido e convincente film di Clint Eastwood, capace di lasciare un segno del proprio passaggio, evidenziando la profonda crisi morale e civica della società americana, e più in generale dell’umanità, lasciando, come è giusto che sia, il verdetto allo spettatore.

SINOSSI

Justin Kemp, giovane uomo con un passato da alcolizzato e un futuro da padre – la moglie è in attesa di una bambina -, è convocato come giurato in un sordido caso di omicidio alle porte di Savannah, in Georgia. La vittima, Kendall Carter, è stata presumibilmente picchiata a morte e abbandonata in un fosso dopo una violenta discussione col suo ragazzo, membro pentito di una gang di quartiere. Il colpevole ideale per i dodici giurati e per il procuratore della contea, in piena campagna elettorale. Faith Killebrew espone i fatti e la vertigine sale. Justin, giurato numero 2, realizza progressivamente la propria colpevolezza nella tragedia avvenuta un anno prima, nel cuore della notte, sulla stessa strada dove si era convinto di aver investito un cervo. Sotto una pioggia battente di ricordi, il marito perfetto si scopre omicida involontario e si ritrova difronte a un dilemma morale: confessare, scagionando l’imputato, o sottrarsi alla giustizia, condannando un innocente?

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