I ragazzi dei cavalli

Metà degli anni ’20, Cecoslovacchia. Sasha e Janek crescono in un orfanotrofio, Janek è tranquillo e introverso, Sasha è il suo esatto contrario – socievole ed estroverso -, vuole bene all’amico e lo protegge dalle crudeltà del mondo. I ragazzi si allenano a fare acrobazie, soprattutto a cavallo, fino a unirsi a un circo.

Insieme viaggiano per l’Europa e si esibiscono con il nome di The Golden Brothers. Ma il loro rapporto è più che fraterno. Crescendo, scoprono di essere attratti l’uno dall’altro. Nonostante il circo sia un mondo a sé con la propria morale e i propri valori, mantengono segreto il loro amore.

Quando il circo arriva a Berlino, al tramonto della Repubblica di Weimar, nell’esplosione degli spettacoli di vaudeville, sentono di aver davvero trovato la loro casa. Ma nel gennaio del ’33 tutto si rompe, quando i nazisti prendono il potere e saranno costretti a difendere non solo il loro amore, ma anche la loro vita.

A raccontare la loro storia, a distanza di più di mezzo secolo, è Anton, un ragazzo gay di Stoccolma, che per lavoro si occupa di anziani soli, uno di loro è Alexander (Sasha) Kovacs che ha 98 anni e non vuole più parlare né uscire dalla propria cucina: saranno le foto sparse nel suo appartamento a raccontare ad Anton la fine del suo amore con Janek e a gettare un ponte tra passato e presente, tra l’amore di un tempo e l’amicizia di oggi.

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