Titolo: Il patto sporco e il silenzio. La trattativa Stato-mafia
Autore: Nino Di Matteo, Saverio Lodato
Editore: Chiarelettere
Collana: Principioattivo
Anno edizione: 2022
(prima edizione 2018)
In commercio dal: 6 dicembre 2022
Pagine: 240 p., Brossura
Nino Di Matteo, già sostituto procuratore della Repubblica a Caltanissetta, a Palermo e presso la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, è consigliere togato indipendente del Csm.
Saverio Lodato è tra i più autorevoli giornalisti di mafia, antimafia e Sicilia.
Dalla nuova introduzione di Saverio Lodato
Il 23 settembre 2021 a Palermo la Corte d’assise d’appello assolve i quattro uomini dello Stato condannati in primo grado per la Trattativa.
Nelle motivazioni della sentenza, depositate il 6 agosto 2022, si legge che essi cercavano «un possibile dialogo finalizzato alla cessazione delle stragi». Eppure la strage di via D’Amelio fu messa a segno proprio mentre era in piedi la Trattativa.
Secondo la sentenza, dunque, dei Carabinieri in solitudine aprirono un canale che avrebbe provocato altre stragi.
Cosa pensavamo noi, prima di questa sentenza? Che, da che mondo è mondo, lo Stato dovrebbe combattere la mafia, non scendere a patti per rabbonirla.
Il libro
Dopo l’ultima sentenza del processo sulla Trattativa Stato-mafia è calato il silenzio su una delle vicende più drammatiche e clamorose della storia repubblicana. E non pochi sono stati quelli che hanno violentemente attaccato i magistrati che avevano istruito il procedimento, tra i quali Nino Di Matteo, autore di questo libro, ora riproposto in una nuova edizione aggiornata, che intende illuminare la verità giudiziaria ma anche quella storica di un fatto ormai acclarato, come è scritto distintamente nelle motivazioni della sentenza d’appello.
Il patto sporco e il silenzio rappresenta la lettura più completa di una vicenda che molti vorrebbero fosse rimossa dalla cronaca e dalla storia del nostro paese. Ma non sarà così. Gli attentati a Lima, Falcone, Borsellino, le bombe a Milano, Firenze, Roma, lo Stato in ginocchio, i suoi uomini migliori sacrificati. Eppure in quello stesso momento, mentre scorreva il sangue delle stragi, c’era chi, in nome dello Stato, dialogava e interagiva con il nemico.