Il richiamo del corno

VOTO DEL PUBBLICO
4.3/5

Titolo originale: The Sound of His Horn
Altri titoli Caccia alta

Autore: Sarban
1ª ed. originale 1952
1ª ed. italiana 1974
Genere: romanzo
Sottogenere: ucronia, fantapolitica, fantascienza, distopia
Lingua originale: inglese
Ambientazione: Germania, tenuta di Hackelnberg, 102º anno del primo millennio germanico (2045 circa)
Protagonisti: Alan Querdilion
Altri personaggi: Conte Johann (Hans) von Hackelnberg; Kit

In copertina: Franz von Stuck, La caccia selvaggia. Musée D’Orsay, Parigi. MUSÉE D’ORSAY, DIST. RMN-GRAND PALAIS/PATRICE SCHMIDT

Sarban, pseudonimo di John William Wall (Mexborough, 6 novembre 1910 – 11 aprile 1989), è stato uno scrittore e diplomatico britannico. Diplomatico per oltre trent’anni, la sua carriera di scrittore è stata breve e non molto prolifica, concludendosi di fatto già negli anni ’50. Sarban è descritto in The Encyclopedia of Fantasy come “un narratore di storie sottile e alfabetizzato, consapevole delle implicazioni più oscure e meno accettabili che sono alla base di molta letteratura popolare”.

Il richiamo del corno (The Sound of His Horn), pubblicato anche col titolo Caccia alta, è un romanzo ucronico distopico del 1952 di Sarban, pseudonimo del diplomatico britannico John William Wall. In esso si descrive un mondo dominato da una Germania nazista uscita vittoriosa dal secondo conflitto mondiale.

In questa realtà alternativa, attraverso esperimenti eugenetici che prevedono, oltre alle mutazioni genetiche, anche l’asportazione di quei organi considerati inutili al ruolo assegnato, i nazisti avevano trovato il modo di allevare schiavi, rigorosamente appartenenti alle razze considerate inferiori (per lo più slave), resi fisicamente e mentalmente idonei a servire i volubili capricci della razza ariana: dai ligi e muti inservienti, alle feroci belve umane, ai docili animali da compagnia, alla selvaggina per le battute di caccia.

Trama

Quando Alan Querdilion, un ufficiale della Marina britannica, si risveglia nel letto di uno strano ospedale sono passati centodue anni, il mondo non è più lo stesso e lui si ritrova imprigionato in un incubo. I nazisti hanno vinto la seconda guerra mondiale e regnano incontrastati. I prigionierischiavi vengono allevati e trasformati nella selvaggina di un feroce sovrano. Un terrore remoto e indicibile si impossessa lentamente di Alan: è « il terrore che si prova ad essere cacciati ». Qualcosa di notte si muove nella foresta e brama sangue. Lo sente avvicinarsi da lontano, preceduto dal suono di un corno. Sono note isolate, appena avvertibili, separate da lunghi intervalli, « ognuna così solitaria nel buio e nel silenzio assoluto, come un’unica vela su un vasto oceano ».

Le fonti del romanzo

Una delle fonti del romanzo sembra essere una canzone popolare inglese del XVIII secolo sulla caccia, intitolata D’Ye Ken John Peel e incentrata sulla figura di John Peel, famoso cacciatore di volpi realmente esistito e vissuto tra la fine del ‘700 e la prima metà dell’800 nella contea inglese della Cumbria.

Edizioni

  • Sarban, The Sound of His Horn, 1ª ed., Peter Davies Ltd, 1952.
  • Sarban, Caccia alta, traduzione di Rita Botter Pierangeli, collana Gamma. [Il Fantalibro]. I Capolavori della Fantascienza. Prima edizione italiana, De Carlo Editore, 1974.
  • Sarban, Il richiamo del corno, traduzione di Roberto Colajanni, collana Fabula, Adelphi, 2015
  • Sarban, Il richiamo del corno, traduzione di Roberto Colajanni, collana Fabula, Adelphi, 2022

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CITAZIONI

“È il terrore che è indescrivibile”
(Sarban, Il richiamo del corno)

Tag: Terrore

“Un campo di prigionia è un buon posto per misurare le deviazioni da un comportamento normale”
(Sarban, Il richiamo del corno)

Tag: Prigione | Comportamento | Normalità

“Se io non ero pazzo, allora doveva esserci nello schema delle cose una follia troppo grande e selvaggia perché un uomo avesse il coraggio di affrontarla.”
(Sarban, Il richiamo del corno)

Tag: Pazzia | Uomo

“Il corpo, con tutte le sue limitazioni, è qualcosa di certo e di rassicurante a cui restare aggrappati.”
(Sarban, Il richiamo del corno)

Tag: Corpo

“Lei non ha idea di quanto possa essere deprimente per un intellettuale solitario come me trovarsi or condato soltanto da sportivi e da schiavi.”
(Sarban, Il richiamo del corno)

Tag: Intellettuale | Sportivo | Schiavo 

“Quei ragazzi non avevano dovuto combattere come me il nazismo su una nave da guerra, ma la loro era pur sempre una battaglia, anche se si trattava soltanto di distorcere uno slogan del partito a un raduno studentesco.”
(Sarban, Il richiamo del corno)

Tag: Ragazzi | Combattere | Nazismo | Nave | Battaglia | Slogan | Partito | Raduno | Studenti

“La naturalezza del suo tono mi turbò più delle sue parole.”
(Sarban, Il richiamo del corno)

Tag: Naturalezza | Tono  | Parole

“Non restammo insieme per molto: solo un giorno, dal mattino fino a notte inoltrata, una lunga giornata estiva. La più lunga della mia vita.
Ora mi rendo conto di non aver mai conosciuto nessuno così bene come Kit; e so che se incominciassi a raccontare ogni minimo dettaglio che mi rimase impresso e che amai di quella giornata, non arriverei mai alla fine, anche se passassi il resto della vita a setacciare la mia memoria.”
(Sarban, Il richiamo del corno)

Tag: Mattino | Notte | Giornata | Estate | Vita | Memoria

“Smettemmo per quel giorno di credere all’esistenza di un domani”
(Sarban, Il richiamo del corno)

Tag: Giorno | Credere | Esistenza | Domani

“Per la prima volta capii come una perdita simile possa sradicare dall’anima tutte le altre sofferenze e fare del cuore un deserto dove non possono più crescere né paura né dolore.”
(Sarban, Il richiamo del corno)

Tag: Perdita | Anima | Sofferenza | Cuore | Deserto | Paura | Dolore

“Spero un giorno di poter dimenticare che c’è stato un tempo in cui sono stato pazzo.”
(Sarban, Il richiamo del corno)

Tag: Dimenticare | Tempo | Pazzo

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