La caduta della casa degli Usher

Le tenebre, l’orrore, il mistero di Edgar Allan Poe si uniscono all’arte di Antonello Silverini in questo racconto senza tempo, un classico del genere.

L'OPERA

La caduta della Casa degli Usher (The Fall of the House of Usher) è un racconto del terrore scritto da Edgar Allan Poe. È conosciuto anche coi titoli La rovina della Casa degli Usher e Il crollo della Casa Usher.

Il racconto venne pubblicato per la prima volta nel 1839 sul periodico The Graham’s Lady and Gentleman’s Magazine, in seguito nella raccolta Racconti del grottesco e dell’arabesco.

LA TRAMA

Il narratore riceve una lettera dal suo amico di infanzia Roderick Usher, in cui lo supplica di raggiungerlo nella sua dimora di famiglia, la Casa Usher. Viaggia per un giorno intero e appena scorge l’antico edificio viene invaso da un intenso sentimento di tenebre. Non c’è niente lì che non sia terrificante: la dimora, gli alberi spogli, una profonda pozza d’acqua nera che riflette la casa e il paesaggio, entrambi cupi e minacciosi. L’uomo si persuade che quel luogo sia immerso in un’atmosfera particolare, senza un’affinità con l’aria del cielo, e dal quale si alza un vapore arcano e greve… 

STILE NARRATIVO

Questo racconto, come quasi tutti quelli scritti da Edgar Allan Poe, è narrato in prima persona e non vengono specificati tratti caratteristici del protagonista, se non quelli necessari allo svolgimento della trama: non se ne conoscono il nome, l’età o la storia personale. Nel racconto sono molto evidenziati i temi e le descrizioni cupi, classici dello stile di Poe, in particolare nella descrizione iniziale della dimora.

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