Titolo: La generazione degli anni perduti. Storia di Potere Operaio
Autore: Aldo Grandi
Editore: Chiarelettere
Collana: Principioattivo
Anno edizione: 2023
In commercio dal: 31 marzo 2023
Pagine: 448 p., Brossura
Aldo Grandi è nato a Livorno nel 1961. Laureatosi in Scienze Politiche a Roma nel 1987, nel 1988 vinse una borsa di studio della “Poligrafici Editoriale Spa” per avviamento alla professione giornalistica. In precedenza aveva collaborato alle pagine culturali di Paese Sera e a l’Avanti oltre che al periodico della Uil diretto da Aldo Forbice Lavoro e Società. Dall’aprile 1990 è giornalista professionista alla redazione lucchese del quotidiano La Nazione. Dall’anno successivo è collaboratore del Corriere della Sera.
Questo libro – opera imprescindibile per chiunque volesse conoscere la storia del movimento operaista e insurrezionalista degli anni di piombo – vide per la prima volta la luce nella primavera del 2003 nella collana Gli struzzi di Einaudi. Oggi, a distanza di vent’anni dalla prima edizione e a cinquanta dalla fine dell’esperienza politica di Potere operaio, Chiarelettere ha voluto dare nuovamente alle stampe la storia di Potop in una edizione arricchita da una nuova introduzione, una conclusione dedicata al convegno di Rosolina e un ampio contributo di Cecco Bellosi, il “Cocco Bill” che compare nell’agendina di Giangiacomo Feltrinelli, il militante con cui l’editore aveva un appuntamento fissato il giorno dopo la sua tragica morte. Questa è la storia di una generazione: la Fiat e le occupazioni delle fabbriche, l’eredità del Sessantotto, l’operaismo e la lotta di classe, la violenza che prefigura la lotta armata. Qui c’è tutto, tutta la ricchezza e la complessità di una stagione politica troppo spesso dimenticata.
Il libro
Nel maggio del 1973, i militanti di Potere Operaio si riuniscono a Rosolina, in provincia di Rovigo.
Durante il convegno si consuma la definitiva e totale spaccatura tra la linea di Toni Negri e quella di Franco Piperno, due delle figure più di rilievo del gruppo. Era presente tutto l’apparato illegale di Potere Operaio, il convegno era in semiclandestinità, l’albergatore pensava che si trattasse di una conferenza di ecologisti.
La presenza dell’apparato era in parte anche dovuta alla paura di un attacco da parte dei fascisti.
Nel frattempo molte esperienze di Autonomia Operaia iniziavano a sorgere nei territori attraverso le assemblee autonome, i comitati di quartiere e collettivi vari che proponevano un nuovo modo di intendere la lotta e mettevano sostanzialmente in discussione le organizzazioni extraparlamentari.
Il libro raccoglie le «confessioni» di chi, negli anni e nonostante i numerosi processi, non aveva mai accettato di raccontare la propria militanza politica, anche per evidenti motivi di carattere giudiziario. I protagonisti, tanti e tutti militanti a tempo pieno, hanno accettato di guardarsi dentro e di ripercorrere quel periodo turbolento e drammatico della storia italiana, senza revisionismi e senno di poi, convinti che non tutto sia da condannare o, peggio ancora, da buttare: ci furono un modo di innamorarsi, di diventare amici, di credere e di sperare, di fare politica, di essere antagonisti che non necessariamente coincisero con la lotta armata e le sue successive degenerazioni.
Toni Negri, Oreste Scalzone, Franco Piperno e molti altri diventano i protagonisti di un grande racconto corale che attraversa un pezzo importante della storia del secondo Novecento.