Titolo: La pantera delle nevi
Autore: Sylvain Tesson
Traduttore: Roberta Ferrara
Editore: Sellerio Editore Palermo
Collana: Il contesto
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 9 luglio 2020
Pagine: 184 p., Brossura
Genere: Saggi | Animali
Scrittore, giornalista e grande viaggiatore Sylvain Tesson è nato nel 1972. Dopo un giro del mondo in bicicletta si appassiona all’Asia centrale, che visita frequentemente a partire dal 1997. Come autore esordisce nel 2004 con un racconto di viaggi, L’Axe du loup. Nel 2009 ha pubblicato con Gallimard Une vie à coucher dehorse nel 2011 è arrivato il grande successo di Nelle foreste siberiane (Sellerio 2012), che ha vinto il Premio Médicis 2011. Con questa casa editrice ha pubblicato anche la raccolta di racconti Abbandonarsi a vivere (2015), Beresina. In sidecar con Napoleone (2016), Sentieri neri (2018) e La pantera delle nevi (2020).
La pantera delle nevi è un’immersione totale nei maestosi paesaggi del Tibet, l’incontro con mondi incontaminati, un avvicinamento alla meditazione e un’iniziazione all’arte dell’attesa.
«Un canto d’ammirazione per la natura e il regno animale»
Bernard Pivot, Le Journal du Dimanche
Nel 2018 Sylvain Tesson viene invitato dal fotografo naturalista Vincent Munier ad andare alla ricerca degli ultimi esemplari della pantera delle nevi. Questi animali magici e segreti, schivi ma altrettanto temuti, la cui caratteristica è la dissimulazione e l’occultamento, vivono in Tibet, sull’immenso altipiano del Qiangtang. In inverno le temperature sono glaciali, l’area è costantemente spazzata da forti venti e la neve non riesce mai ad attecchire.
In volo verso la Cina Tesson conosce Marie, la compagna del fotografo, cineasta naturalista, e Léo, aiutante di campo e filosofo. Sono diventati una «banda dei quattro», insieme affrontano la strada e raggiungono paesaggi sempre più maestosi e deserti. La popolazione diminuisce, al suo posto la fauna sembra apparire dal nulla, al riparo dagli effetti nocivi della civiltà; greggi di antilopi, pecore blu, mandrie di yak, branchi di lupi, predati e predatori attraversano distese lunari e sconfinate, sembrano fagotti di lana, o macchie di inchiostro. A 5.000 metri di altitudine si apre il regno della pantera. In questo santuario naturale, totalmente inospitale per l’uomo, il felino ha trovato il modo di sopravvivere e di difendere la sua tranquillità. Per avvistarla bisogna organizzare degli appostamenti in cui restare immobili a volte per trenta ore consecutive, con la temperatura che staziona a decine di gradi sotto lo zero.
La ricerca di questo animale mitico diviene per Sylvain Tesson il racconto di un’avventura straordinaria e la scoperta di uno spazio infinito di riflessione. Le conseguenze disastrose dell’intervento umano sulla natura, il destino di un mondo in cui le specie animali andranno a scemare fino a scomparire, l’annullamento del sé nella meditazione indotta dall’attesa spossante, la spiritualità che l’accompagna, il divenire invisibili nel flusso degli elementi che regala la fugacità della meraviglia. E poi la consapevolezza che la natura è popolata di presenze che ci guardano senza ostilità, ma tenendoci d’occhio: «gli animali sono i guardiani del giardino pubblico, dove l’uomo gioca col cerchio credendosi il re». Immergendosi totalmente nell’ambiente, trasformandosi in uno sguardo assoluto capace di vincere sul tempo, Tesson ha scritto il suo libro più coraggioso e importante.
VIDEO RECENSIONE by Segnalibro
CITAZIONI tratte da LA PANTERA DELLE NEVI
“Tutte le femmine sono meno coraggiose dei maschi, tranne l’orsa e la pantera: sembra che le femmine di queste specie siano più ardite.”
ARISTOTELE, Historia animalium, IX
(in La Pantera delle Nevi, Sylvain Tesson, 2022)
Tag: Femmina | Maschio | Pantera
“Quando si sente la mancanza di qualcuno, il mondo intero prende la sua forma.”
(La Pantera delle Nevi, Sylvain Tesson, 2022)
Tag: Mancanza
«Chiunque dia da mangiare a un uomo è il suo padrone» – Nel 1902 Jack London –
(in La Pantera delle Nevi, Sylvain Tesson, 2022)
Tag: Mangiare | Uomo | Padrone
– Tutto questo girare in tondo, questi cerchi. Sembrano avvoltoi sopra un cadavere – dissi io.
– Il sole e la morte – disse Léo, – la putrefazione e la vita, il sangue nella neve: il mondo è una ruota.
(La Pantera delle Nevi, Sylvain Tesson, 2022)
Tag: Cadavere | Sole | Morte | Vita | Sangue | Mondo
Prima lezione: gli animali arrivano senza preavviso, poi spariscono e non c’è speranza di ritrovarli. Bisogna benedire quella visione effimera, venerarla come un’offerta.
(La Pantera delle Nevi, Sylvain Tesson, 2022)
Tag: Animali | Benedire
Stare appostati è una forma più modesta di fede.
(La Pantera delle Nevi, Sylvain Tesson, 2022)
Tag: Fede
Ecco il guaio della vita di gruppo: non avere un attimo di tranquillità.
(La Pantera delle Nevi, Sylvain Tesson, 2022)
Tag: Tranquillità
Sembrava sempre malinconico. Non alzava mai il tono di voce per non spaventare i fringuelli delle nevi.
(La Pantera delle Nevi, Sylvain Tesson, 2022)
Tag: Malinconia | Voce
Perché mai avremmo dovuto sopprimere una creatura più forte e meglio adattata di noi? Il cacciatore prende due piccioni con una fava: sopprime una creatura vivente e uccide in se stesso la rabbia di non essere maschio come il lupo o agile come l’antilope. Bum!
[…]
Bisogna capirlo, poverino: non è giusto che lui abbia la pancia mentre le altre creature che ha intorno hanno dei corpi tesi come corde di archi.
(La Pantera delle Nevi, Sylvain Tesson, 2022)
Tag: Cacciatore | Forza | Uccidere | Rabbia | Maschio
Era un vero peccato dare lo stesso nome, «cacciatore», all’uomo che sventra un mammut con un colpo di picca e al signore con il doppio mento che, tra un cognac e una tartina al formaggio, spara una rosa di pallini su un fagiano obeso. L’uso di una parola simile per designare realtà opposte non pone rimedio alla sofferenza del mondo.
(La Pantera delle Nevi, Sylvain Tesson, 2022)
Tag: Cacciatore | Parola | Realtà | Sofferenza
«Ho viaggiato molto, sono stato guardato e non lo sapevo»
(La Pantera delle Nevi, Sylvain Tesson, 2022)
Ci muovevamo tra occhi aperti in volti invisibili.
(La Pantera delle Nevi, Sylvain Tesson, 2022)
Il giardino dell’uomo è popolato di presenze. Non sono ostili ma ci tengono d’occhio. Niente di quello che facciamo sfugge alla loro attenzione. Gli animali sono i guardiani del giardino pubblico, dove l’uomo gioca col cerchio credendosi il re.
(La Pantera delle Nevi, Sylvain Tesson, 2022)
Gli artisti lo sanno: il selvaggio vi tiene d’occhio senza che ve ne accorgiate. Quando il vostro sguardo lo scopre, lui sparisce.
(La Pantera delle Nevi, Sylvain Tesson, 2022)
In un frammento di Eraclito si legge: «La natura ama nascondersi». Che significava quell’enigma? La natura si nascondeva per sfuggire al divoramento? Si nascondeva perché la forza non ha bisogno di manifestarsi? Non tutto era stato creato per lo sguardo dell’uomo. L’infinitamente piccolo sfuggiva alla nostra ragione, l’infinitamente grande alla nostra voracità, gli animali selvatici alla nostra osservazione.
(La Pantera delle Nevi, Sylvain Tesson, 2022)
Tag: Natura | Nascondersi | Sguardo | Uomo | Ragione | Voracità | Animali
Quando il lupo canta, gli animali non ballano: si nascondono.
(La Pantera delle Nevi, Sylvain Tesson, 2022)
Tag: Animali | Cantare | Ballare | Nascondersi
La vita, la morte, la forza, la fuga. La bellezza si scomponeva.
(La Pantera delle Nevi, Sylvain Tesson, 2022)
La morte ci avrebbe nuovamente incorporati nel poema iniziale.
(La Pantera delle Nevi, Sylvain Tesson, 2022)
Tag: Morte
«Siamo nati troppo tardi in un mondo senza segreti», gemevano quelle anime morte.
(La Pantera delle Nevi, Sylvain Tesson, 2022)
«Noi apparteniamo alla natura, non cambiamo, siamo di qui e di sempre. Voi appartenete alla cultura, siete plastici e instabili, innovate continuamente. In che direzione state andando?».
(La Pantera delle Nevi, Sylvain Tesson, 2022)
Tag: Natura | Cambiamento | Cultura |
Ha sofferto per la Terra nella sua carne.
(La Pantera delle Nevi, Sylvain Tesson, 2022)
Tag: Sofferenza | Terra | Carne
Tornare alla radice significa adagiarsi nella quiete.
(La Pantera delle Nevi, Sylvain Tesson, 2022)
Tag: Quiete