L’amore, in teoria – L’amore fatto di scelte, di errori e di fiducia.

“L’amore, in teoria” è un film del 2025 diretto da Luca Lucini, sceneggiatura di Amina Grenci e Teresa Fraioli, con Nicolas Maupas, Francesco Colella, Francesco Salvi, Caterina De Angelis.

L’amore, si sa, può far perdere la testa. E a volte fa perdere anche la dignità. Quante volte un ragazzo innamorato diventa lo zerbino di una ragazza che non lo merita? Troppe. “L’amore, in teoria” parla proprio di questo. Di quanto sia difficile capire cosa sia davvero l’amore, soprattutto per chi sta ancora cercando sé stesso.

Leone è un ragazzo d’altri tempi, quasi troppo buono per essere vero. Eppure è proprio lui il protagonista di una storia che mescola ingenuità, prime cotte e grandi delusioni.

Lucini, dopo “Tre metri sopra il cielo”, torna a raccontare l’amore tra giovani. Stavolta lo fa con più leggerezza, ma sempre con attenzione ai sentimenti. Il film è semplice, scorre bene, ha un ritmo gradevole e un paio di scene che colpiscono nel segno.

Il cast funziona. Nicolas Maupas convince nei panni del bravo ragazzo un po’ imbranato e non proprio a suo agio nell’avere a che fare con le emozioni forti. Martina Gatti dà forza e dolcezza al personaggio di Flor, mentre Caterina De Angelis si muove bene tra fragilità e provocazioni. È Francesco Salvi, però, la vera sorpresa della pellicola. Il suo Meda, barbone-filosofo, è uno dei personaggi più riusciti e profondi del film.

“L’amore, in teoria” è un piccolo viaggio nei cuori e nei pensieri di una generazione che si affida ai social, ma fatica a comunicare nella vita reale. I ragazzi di oggi parlano tanto, ma ascoltano poco; e spesso confondono l’amore con la dipendenza emotiva.

Il messaggio del film è chiaro: l’amore non può essere compreso con la teoria, ma va vissuto, anche commettendo errori. Solo chi si mette in gioco senza filtri può trovare qualcosa di autentico. E come insegna Meda: non c’è libro che tenga, l’amore è fatto di scelte, di errori e di fiducia.

In un mondo dove tutto è veloce e spesso superficiale, “L’amore, in teoria” prova ad arrestare il tempo e a parlare di emozioni vere, profonde. E nonostante sia un film tutt’altro che perfetto, bisogna dire che riesce nel suo intento.