Le Assaggiatrici è un film del 2025 diretto da Silvio Soldini, con una sceneggiatura firmata da Doriana Leondeff, Silvio Soldini, Cristina Comencini, Giulia Calenda, Ilaria Macchia e Lucio Ricca. La pellicola è basata sull’omonimo romanzo di Rosella Postorino e vede nel cast Elisa Schlott, Max Riemelt, Alma Hasun, Nicolo Pasetti e Marco Boriero.
Ero curioso di vedere come Silvio Soldini e il suo team di sceneggiatori avrebbero adattato per il grande schermo il romanzo di Rosella Postorino, vincitore del Premio Campiello 2016. Il libro, che all’epoca mi aveva convinto nonostante alcune perplessità strutturali e narrative, si è trasformato in un adattamento cinematografico toccante ed emozionante, con un notevole valore storico. Le Assaggiatrici offre allo spettatore una prospettiva inedita sulla Seconda Guerra Mondiale, mettendo in luce una realtà poco conosciuta: il
dramma delle giovani donne costrette a diventare assaggiatrici ufficiali del cibo di Hitler, o meglio, vittime sacrificali destinate a morire in caso di avvelenamento.
La sceneggiatura riesce a bilanciare con sensibilità e intelligenza il racconto storico con la finzione narrativa. Rispetto al romanzo, il film enfatizza maggiormente l’elemento sentimentale, concentrandosi sulla figura di Rosa, interpretata magistralmente da Elisa Schlott. Isolata dai
suoceri e senza notizie del marito, Rosa si lascia travolgere da una breve ma intensa relazione con un ufficiale delle SS (Max Riemelt), il cui
coinvolgimento nei campi di concentramento la porterà ad un doloroso risveglio morale. Alcuni personaggi secondari del libro vengono ridimensionati o semplificati nella pellicola, probabilmente per esigenze narrative e di ritmo. Inoltre, il film adotta un tono più intimo,
concentrandosi sulle emozioni di Rosa piuttosto che sulla coralità della
storia.
La pellicola, della durata di circa due ore, non sempre riesce a mantenere un ritmo scorrevole e avvolgente, nonostante un discreto pathos e una solida costruzione narrativa. Tuttavia, la forza del film risiede nella capacità di coinvolgere lo spettatore nelle paure, nei tormenti e nelle scelte di Rosa e delle altre assaggiatrici, costrette a sfidare quotidianamente la morte mentre il popolo tedesco, stremato dalla guerra, muore di fame.
L’impatto emotivo ed esistenziale è amplificato dalla straordinaria interpretazione del cast e da una regia ispirata, capace di restituire con precisione un frammento di storia tanto inedito quanto sconvolgente. La componente storica è senza dubbio la più riuscita, mentre la parte romanzata risulta talvolta meno convincente.
Vedere Le Assaggiatrici non è solo un’esperienza cinematografica intensa, ma anche un’opportunità di riflessione sul lato più oscuro del nazismo. Il film ci ricorda, attraverso gli occhi di Rosa, quanto sottile sia il confine tra vittima e complice e come, in tempi di guerra, la sopravvivenza possa spingersi oltre i limiti della morale. Un’opera che lascia il segno, saziando lo spettatore di emozioni contrastanti e offrendogli una prospettiva terribile ma necessaria su uno dei periodi più bui della storia.
SINOSSI
Il film, ambientato nell’autunno del 1943 e racconta la storia di Rosa, una giovane donna in fuga da Berlino dopo i bombardamenti alleati. Rifugiatasi in un remoto villaggio vicino al confine orientale, dove vivono i suoceri, segue il consiglio del marito, impegnato al fronte, di attendere là la fine della guerra. Tuttavia, il villaggio apparentemente pacifico nasconde un inquietante segreto: nella vicina foresta si trova il quartier generale di Hitler. Il Führer, ossessionato dal timore di essere avvelenato, ordina la selezione di un gruppo di donne dal villaggio, tra cui Rosa, per assaggiare il suo cibo prima di lui. Costrette a mangiare ogni pasto tra la paura della morte e la morsa della fame, le assaggiatrici instaurano legami di alleanza, diffidenza e amicizia. Rosa, inizialmente emarginata per le sue origini berlinesi, riesce a conquistare la fiducia delle altre, ma il suo destino prende una svolta inaspettata: si innamora di un ufficiale delle SS. Non è forse vero amore, ma il disperato bisogno di sentirsi viva in un mondo dominato dall’orrore.
Regia: Silvio Soldini
Cast: Elisa Schlott, Max Riemelt, Alma Hasun, Nicolo Pasetti e Marco Boriero
Genere: Drammatico
Paesi di produzione: Italia, Belgio, Svizzera
Anno: 2025
Durata: 123 minuti
Uscita cinema: giovedì 27 marzo 2025
Distribuzione: Vision Distribution
Consigli per la visione: Tutti