Campo di Battaglia, film diretto da Gianni Amelio, è ambientato sul finire della Prima Guerra Mondiale. Due ufficiali medici, amici d’infanzia lavorano nello stesso ospedale militare, dove ogni giorno arrivano dal fronte i feriti più gravi. Molti di loro però si sono procurati da soli le ferite, sono dei simulatori, che farebbero qualsiasi cosa pur di non tornare a combattere.
Stefano (Gabriel Montesi), di famiglia altoborghese, con un padre che sogna per lui un avvenire in politica, è ossessionato da questi autolesionisti e, oltre al medico, fa a suo modo lo “sbirro”. Giulio (Alessandro Borghi), che sognava di fare il biologo, apparentemente più comprensivo e tollerante, non sopporta la vista del sangue, ed è più portato verso un lavoro da ricercatore. Anna (Federica Rosellini), amica di entrambi dai tempi dell’università, sconta il fatto di essere donna. A quei tempi, senza una famiglia influente alle spalle, era particolarmente complesso conseguire una laurea in medicina, eppure lei affronta con grinta un lavoro duro come volontaria della Croce Rossa.
Qualcosa di strano accade intanto tra i malati: molti si aggravano misteriosamente. Forse c’è qualcuno che provoca di proposito delle complicazioni alle loro ferite, perché i soldati vengano rimandati a casa, anche storpi, anche mutilati, purché non tornino di nuovo in battaglia. C’è dunque un sabotatore dentro l’ospedale?
Intanto sul fronte, proprio verso la fine del conflitto, si diffonde un’infezione che colpisce in maniera implacabile più delle armi nemiche, e che, ben presto, contagia anche la popolazione civile.