Nato da nessuna donna

«Credo di aver raggiunto un limite estremo… nel parlare della lotta contro il male, che potrebbe anche essere, come ho scoperto in questo romanzo, una lotta del femminile contro il maschile».
Franck Bouysse
Autore

Ogni storia è resa grande dal proprio mistero, soprattutto quando tende al dolore. Di questo è convinto Gabriel, un giovane curato di campagna, cui viene inaspettatamente affidata un’ardua missione.

Un giorno una sconosciuta si affaccia al suo confessionale, bisbigliando la storia di una donna morta in manicomio dopo aver ucciso il proprio figlio. Tra i suoi abiti sono nascosti dei quaderni che il curato dovrà prelevare durante la benedizione del corpo e portare via con sé.

Per quanto confuso, Gabriel acconsente alla richiesta della sconosciuta. Il giorno della sepoltura, senza neanche aprirli, afferra i quaderni e li nasconde sotto la tonaca.

Tra quelle pagine, scoprirà, è contenuta una storia che non può andare perduta e non può essere dimenticata: la storia di Rose… Rose ha quattordici anni e vive con la sua famiglia a Les Landes, una vecchia fattoria, quando suo padre, per colmare i numerosi debiti, decide di venderla a un ricco signore.

Ignara, la giovane viene condotta a Les Forges, un imponente castello immerso nella foresta. Nell’antica magione vivono Charles e la sua anziana madre, una vecchia arcigna magra come un chiodo, perennemente avvolta in un lungo abito nero. La moglie di Charles, Marie, malata, trascorre le sue giornate chiusa nella propria stanza, da cui non trapela mai il minimo rumore.

Rose dovrebbe occuparsi della casa e della cucina, un lavoro per cui la ragazza è ben disposta. Charles e sua madre non tardano, però, a svelare il loro vero volto: il volto di un mostro a due teste che non esita a costringere la giovane donna ad accettare il più crudele degli abbandoni.

«Classico e, ad un tempo, fantasmagorico, Nato da nessuna donna dimostra che la macchina romanzesca, quando è perfettamente oliata in tutti i suoi ingranaggi, riesce ancora ad abbagliare e stupire».
Le Monde
Newspaper
FacebookTwitterLinkedInInstagramYouTubeTelegramTikTok