Non fiori ma opere di bene

Titolo: Non fiori ma opere di bene

Autore: Elisa Fuksas
Editore: Marsilio
Anno edizione: 2022
In commercio dal: 11 ottobre 2022
Pagine: 256 p., Brossura

Genere: Narrativa italiana

Elisa Fuksas, regista e scrittrice, è nata a Roma nel 1981. Ha pubblicato La figlia di (Rizzoli 2014) e Michele, Anna e la termodinamica (Elliot 2017); dopo iSola (2020), nel 2021 è uscito il suo nuovo film, Senza fine.

La protagonista di Non fiori ma opere di bene si chiama Elisa Fuksas, come l’autrice, ed è Elisa Fuksas, almeno nelle intenzioni e nei desideri. Soprattutto nella ricerca.

Tre anni or sono, Elisa era in piedi, la notte di Pasqua, nel battistero di Firenze, aveva trentasette anni e, dopo un periodo di avvicinamento e studio della religione cattolica, aveva deciso di battezzarsi, sollevando un coro di santità ed eccezioni, dalla famiglia, al confessore, al vescovo, fino a lei stessa e ai passanti. Ma in fondo sono le incertezze e le certezze che rendono umani, l’accesso a un’eternità a venire. Alla santità, anche, perché no. 

Non fiori ma opere di bene, a metà tra videogioco e romanzo cavalleresco, racconta le vicende della protagonista che, ormai battezzata e convinta delle possibilità e delle promesse del battesimo, si mette alla ricerca, nel cimitero del Verano a Roma, della tomba di famiglia del nonno paterno. Tomba di famiglia di cui tutti parlano e dicono, sulla quale tutti conoscono aneddoti e storie, della quale il padre – con la memoria architettonica e quantitativa che forse aveva già ma che il mestiere gli ha esercitato – indica addirittura la posizione. Solo che questa tomba, come certe radici, certe origini, certe appartenenze pure, non si trova. C’è, ma non si trova, non è dove tutti dicono che sia.

E così, tra arciconfraternite che gestiscono porzioni di cimitero, vite che si intrecciano alle bacche dei pioppi, a vialetti che paiono condurre in un certo luogo e invece divergono verso un altrove non sempre confortante, e medium torinesi, la protagonista, così come si è appropriata, attraverso il battesimo, dell’eternità a venire, si appropria e soprattutto ci regala l’unica eternità accessibile agli esseri umani, come ha scritto Simone Weil: il passato. Con tono comico e tragico, e una lingua che riflette e pensa, Elisa Fuksas aggiunge un altro tassello alla propria biografia desiderata.

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