Parthenope – Effimera giovinezza

“Parthenope” è un film del 2024 scritto e diretto da Paolo Sorrentino, con Celeste Dalla Porta, Stefania Sandrelli, Gary Oldman, Silvio Orlando, Luisa Ranieri, Peppe Lanzetta, Isabella Ferrari, Biagio Izzo.

Presentato in concorso all’ultimo Festival di Cannes, “Parthenope” di Paolo Sorrentino esce finalmente in sala, dopo alcune anteprime notturne che hanno lasciato pienamente soddisfatto il pubblico. Uscita sconfitta dalla selezione italiana per gli Oscar, la pellicola ha diviso gli addetti ai lavori e probabilmente, nel tempo, farà lo stesso con gli spettatori.

Paolo Sorrentino continua il suo viaggio personale nella sua Napoli e l’essere napoletano, dichiarando di aver realizzato una sorta di “Grande Bellezza” in salsa napoletana. Il risultato è un racconto imbevuto di simbolismo, filosofia esistenzialista, malinconia, in cui viene evidenziato un senso di impotenza e rassegnazione di fronte ai fallimenti e alle occasioni mancate da Napoli e dai napoletani nel corso del tempo.

“Parthenope” è una ragazza bellissima, affascinante, curiosa, gentile, seducente, provocante e allo stesso tempo ingenua e romantica. Tutti la desiderano, ma nessun uomo è capace di conquistarla e di soddisfarne i desideri più intimi e profondi.

Paolo Sorrentino tenta con alterne fortune di raccontare e soprattutto mostrare la bellezza e le contraddizioni di una città unica e misteriosa. “Parthenope” è una storia d’amore, tentazione, inganno, delusone, aspirazione, sesso e perversioni che si mescolano e contrastano tra loro lasciando tutti i personaggi convinti che ci sia sempre il tempo di rimediare e infine salvarsi; quando invece la realtà è ben diversa.

“Parthenope” incanta, conquista, stordisce, lasciando chiunque in balia del suo fascino, nonostante la profonda delusione che attende inesorabilmente dietro l’angolo. Il film procede per singole storie legate tra loro dalla presenza magnetica di “Parthenope”. Storie che però non riescono ad avere la forza e fluidità necessarie che ci aspetterebbe da film dal respiro universale – quasi “antropologico”. La visione risulta a volte lenta, macchinosa, faticosa e a tratti noiosa, per via dell’eccessiva autoreferenzialità della scrittura dei personaggi e delle storie – quasi tutte poco funzionali e inadatte a fondersi in un’unica sinfonia comprensibile e fruibile dal pubblico.

In conclusione “Parthenope” cattura l’occhio, stuzzica piacevolmente lo spettatore, ma lo lascia complessivamente perplesso ed insoddisfatto; come un amante di fronte ad una bella donna sfuggente e poco concreta.

SINOSSI

Parthenope, il film diretto da Paolo Sorrentino, racconta il lungo viaggio della vita di Parthenope, dal 1950, quando nasce, fino a oggi. Un’epica del femminile senza eroismi, ma abitata dalla passione inesorabile per la libertà, per Napoli e gli imprevedibili volti dell’amore. I veri, gli inutili e quelli indicibili, che ti condannano al dolore, per poi farti ricominciare. La perfetta estate di Capri, da ragazzi, avvolta nella spensieratezza. E la fine, il capolinea, sempre in agguato. Ogni giovinezza si assomiglia all’altra, perché hanno tutte un punto in comune: la brevità.

E poi i napoletani, vissuti, osservati, amati. Uomini e donne disillusi e vitali, con le loro derive malinconiche, le ironie tragiche, gli occhi un po’ avviliti, le impazienze, la perdita della speranza di poter ridere ancora una volta per un uomo distinto che inciampa e cade in una via del centro.

Sa essere lunghissima la vita, memorabile o ordinaria. Lo scorrere del tempo regala tutto un repertorio di sentimenti. E lì, in fondo, vicina e lontana, questa città indecifrabile: Napoli, che ammalia, incanta, urla, ride e sa farti male.

FacebookTwitterLinkedInInstagramYouTubeTelegramTikTok