Storia di una passione politica

Il libro

“Fu impossibile non schierarsi” racconta Tina Anselmi a proposito della sua scelta nel settembre 1943, quando appena diciassettenne, nella marca trevigiana, aderì alla lotta partigiana.

Da allora l’impegno politico non l’ha mai abbandonata. Dalla campagna per il diritto al voto femminile, a quelle sindacali nelle fabbriche, all’instancabile e appassionata militanza che la vedrà battersi per il referendum a favore della Repubblica. Il suo impegno continuò sempre in difesa della democrazia e delle donne. Entrò in Parlamento nel 1968. Nel 1976, prima donna ministro nella storia repubblicana, fu nominata al dicastero del Lavoro, e poi alla Sanità durante i tragici giorni del rapimento Moro. Infine presidente della Commissione d’inchiesta sulla loggia massonica P2 di Licio Gelli, non si tirò indietro di fronte a interferenze o minacce.

Battaglia dopo battaglia, attraverso le sue parole, raccolte in anni di amicizia da Anna Vinci, emerge il ritratto di una donna che ha fronteggiato a schiena dritta l’oppressione, la disuguaglianza, il potere deviato e deviante. Immergersi nel suo racconto significa ripercorrere mezzo secolo di anni bui e luminosi della nostra Repubblica attraverso lo sguardo di un’illustre protagonista.

Raccogliere dalla sua testimonianza schietta e coinvolgente l’invito a prenderci la nostra parte di responsabilità. Perché nessuna vittoria è irreversibile.

Prefazione di Dacia Maraini.

Tina Anselmi

Tina Anselmi (Castelfranco Veneto, 1927-2016) nasce in una famiglia cattolica antifascista. Il suo impegno civile e politico, iniziato con la Resistenza, cui prende parte come staffetta partigiana, prosegue dopo la guerra nel sindacato e all’interno della Democrazia cristiana. Si laurea in Lettere all’Università Cattolica di Milano e diviene insegnante nella scuola elementare. Eletta alla Camera dei Deputati nel 1968 e riconfermata fino al 1992, nel 1976 è nominata ministro del Lavoro, prima donna in Italia a ricoprire tale incarico. 

Regge in seguito per due volte il ministero della Sanità, dal marzo 1978 all’agosto 1979, e compare fra gli autori della riforma che introdusse il Servizio sanitario nazionale. È poi nominata presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla Loggia massonica P2 e della Commissione sulle conseguenze delle leggi razziali sulla comunità ebraica. 

Nel corso della sua carriera politica fa parte anche delle commissioni Lavoro e previdenza sociale, Igiene e sanità, Affari sociali. Si occupa molto dei problemi della famiglia e della donna: si deve a lei la legge sulle pari opportunità. 

Nel 2004 promuove la pubblicazione di un libro intitolato Tra città di Dio e città dell’uomo. Donne cattoliche nella Resistenza veneta (Istresco).

Anna Vinci

Scrittrice, tra i suoi romanzi ricordiamo: L’usuraia (Edizioni Associate, Roma 1996), Marta dei vocabolari (Ila Palma, Palermo 1994), Restituta del porto (Voland, Roma 2002). Tra i suoi saggi: Tina Anselmi, storia di una passione politica (Sperling & Kupfer, Milano 2006, Chiarelettere 2023), La politica con il cuore (con Stefania Pezzopane, Castelvecchi, Roma 2010).

Come autrice, regista e conduttrice, ha lavorato alla radio, in programmi d’informazione. In televisione si è occupata di programmi culturali intervistando scrittori e scrittrici, tra cui Natalia Ginzburg, Dacia Maraini, Vasco Pratolini, Gore Vidal, Jorge Amado, Alberto Moravia, Mario Soldati, nell’ambito di una serie sui grandi scrittori del Novecento.

È inoltre autrice televisiva di trasmissioni sulla storia culturale, sociale e politica del nostro paese, come «I migliori anni della nostra vita», e di trasmissioni di invito alla lettura dei classici, come «Macondo». 

Ha scritto e diretto il video Leggere la Costituzione con i bambini, con la partecipazione straordinaria del presidente Carlo Azeglio Ciampi. Per il teatro ha scritto e messo in scena, da un suo testo satirico liberamente ispirato alla vita di Silvio Berlusconi, Il Signore del Sorriso, rappresentato anche alla Comédie française di Parigi. Nel 2009-2010 è andata in scena la sua pièce La terra senza, prodotta dal Teatro stabile di Catanzaro.

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