Tu non sai cos’è la guerra
Diario di una ragazza ucraina
di Yeva Skalietska
Editore: De Agostini
Anno: 2022
Data di uscita: 25 ottobre 2022
Pagine 192
Yeva SKALETSKAYA è fuggita dall’Ucraina assieme alla nonna per trovare scampo in un nuovo paese. La sua storia è stata ripresa dal canale televisivo britannico Channel 4 News. Dopo aver trovato ospitalità grazie a un’insegnante di scuola secondaria, oggi vive vicino a Dublino, in una piccola casa con un giardino che le ricorda la sua dacha sul fiume Severskyi Donets, dove aspetta di poter tornare.
L’orrore della guerra che sta sconvolgendo il mondo visto attraverso gli occhi innocenti di una ragazzina ucraina. Una testimonianza unica e diretta e la speranza nel futuro per un popolo che resiste.
«Un forte suono metallico è echeggiato nelle strade. Ho pensato che fosse una macchina che veniva schiacciata e ridotta a un cubo di metallo, ma si trattava di un’esplosione. La guerra era cominciata. Il mio cuore batteva forte: con tutta quella paura e il frastuono, non riuscivo nemmeno a pensare.»
Yeva è una ragazzina ucraina di dodici anni. Vive con nonna Irina in una grande casa dal soggiorno luminoso e l’arredamento italiano, affacciata sulla città di Kharkiv da un lato, con il suo delfinario dove nuotano i beluga, le piazze e i parchi, e i campi vuoti che proseguono fino al confine russo dall’altro. La mattina del suo compleanno, il 14 febbraio, una sorpresa la aspetta sopra al letto: cinque palloncini colorati! Le voci che parlano della Russia sono ancora solo un sottofondo. In queste pagine Yeva ha riversato il drammatico racconto della sua vita precipitata all’improvviso sotto le bombe, momento dopo momento, durante la guerra con la Russia, e il suo successivo viaggio verso la salvezza. Un diario iniziato per resistere e compilato al rifugio, di notte, registrando incessantemente quanto stava accadendo ma anche le emozioni e i pensieri: gli scoppi, i morti, la distruzione attorno a sé, e poi la fuga dal suo Paese devastato e l’epopea che ha condotto lei e la coraggiosa nonna Irina fino in Irlanda, la terra che le ha generosamente accolte.